
Di Ceccarelli Riccardo, Ceccarelli William, De Angelis Haranty, Labrosciano Davide, Montagna Giulia
La provincia di Massa-Carrara ospita una considerevole zona industriale, attualmente attiva, che per lungo tempo ha riversato i propri scarti nell’ambiente circostante senza seguire, molto spesso, le normative riguardo le procedure di smaltimento rifiuti. Peraltro bisogna anche dire che l’aggiornamento nel tempo di tali norme ha talvolta reso insufficienti le bonifiche ambientali attuate in passato.
Per bonifica ambientale dobbiamo intendere una serie di azioni che permettono l’abbassamento delle concentrazioni di determinati elementi e/o composti al di sotto di valori di rischio specificati nella normativa CSC o CSR in un sito inquinato. Per rischio si intende, invece, la probabilità che un determinato fattore raggiunga il limite potenziale di danno, o pericolo, nelle condizioni d’impiego o di esposizione. Quindi, mentre il pericolo indica una condizione di potenziale danno in maniera oggettiva, il rischio indica la possibilità che tale pericolo avvenga.
Esistono diverse tipologie di bonifica.
- Escavazioni, in particolare lo scavo selettivo: si tratta di un tipo di scavo in cui sono richiesti la selezione dei materiali, il rispetto delle impronte di scavo, le limitazioni in profondità, il deposito su teli, il carico su mezzi d’opera interni per scarico in piazzole.
- Bioreagenti e phyto-trattamenti: si tratta, per esempio, di colture di specifici organismi unicellulari adibiti alla decomposizione di determinati composti organici, o in generale trattamenti che prevedono l’utilizzo di componenti biologici.
- Impianti mobili di trattamento acque e terreni.
- Impianti esterni finali (discariche, impianti di recupero terreni come quelli adibiti alla pratica del soilwashing…).
- MISP, o capping: si tratta di realizzare una “barriera superficiale” di copertura volta ad isolare, quindi ad impedire la dispersione degli agenti inquinanti nell’ambiente (prevede l’utilizzo di geomembrane in polietilene, geocompositi bentonitici, geocompositi drenanti e geogriglie tridimensionali grippanti. Questa barriera abbassa il rischio senza far diminuire le concentrazioni.
Nello specifico il soilwashing consiste nell’escavare il suolo contaminato e nel trasferirlo in un impianto mobile per il trattamento. Tale tecnica si basa sul principio che i contaminanti vengono veicolati attraverso le particelle più fini presenti nelle frazioni del suolo, e consiste nell’effettuare un vero e proprio lavaggio (washing) con acqua, soluzioni acquose di tensioattivi, biosurfattanti, oppure con solventi organici. Nella pratica il terreno contaminato subisce un processo di lavaggio, una selezione granulometrica dei materiali lavati e in ultimo un trattamento chimico-fisico della parte acquosa/fangosa con recupero delle acque di lavaggio. Inoltre può essere attuato on-site (sul sito come impianto mobile di trattamento) o off-site (come impianto esterno finale).
Per avviare un’azione di bonifica è però necessario effettuare un piano di caratterizzazione (descrizione dettagliata del sito contaminato e delle attività che si sono svolte e che si stanno svolgendo, nel medesimo sito, durante il periodo della bonifica stessa). Inoltre tali progettazioni sono attuabili solo con esplicito consenso dei cittadini coinvolti, salvo casi particolari.
La bonifica ambientale di un sito inquinato richiede, tuttavia, un dispendio di risorse economiche e materiali non indifferente. Per questo tali azioni necessitano spesso di lunghi periodi per essere avviate ed impiegate.
Nella provincia di Massa-Carrara sono state concluse varie opere di bonifica ambientale mentre altre sono invece in fase di progettazione e/o attuazione. Per esempio durante l’uscita sul territorio delle classi quarte dell’indirizzo Scienze applicate dell’ I. I. S. “ A. Meucci” di Massa, è stato visitato il sito bonificato recentemente dall’azienda chimica Solvay attraverso un’operazione di capping su un loro vecchio deposito di bario e stronzio. Invece nella zona limitrofa nei pressi dello stadio municipale e in quella balneare nei pressi dell’istituto Don Gnocchi, è in fase di progettazione un’azione di soilwashing.