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Ambiente e Salute

Di Febraro Andrea, Marselli Matilde, Sestini Serena, Giovanni Vicedomini, Bevilacqua Rubina

Spesso associamo la parola salute all’assenza di malattie o di problemi fisici, ma con il tempo il termine ha assunto un altro significato, cioè uno stato di benessere fisico, mentale e sociale in relazione con l’ambiente. Anche quest’ ultimo ha adottato un significato più ampio, infatti comprende sia l’ambiente naturale (aria, terreno, acqua, flora e fauna), sia l’ambiente urbano che influisce sulla salute della popolazione, con l’inquinamento di aria, acqua, cibo e suolo.

 Nella nostra zona l’inquinamento ambientale è aumentato notevolmente con l’introduzione di industrie chimiche nella Zona Industriale Apuana (Z.I.A.).

 Il 17 luglio di 31 anni fa ci fu l’incendio dello stabilimento di insetticidi e pesticidi Farmoplant, che causò uno dei più gravi disastri ambientali del centro Italia. L’ esplosione di un reparto di lavorazione, portò alla formazione di una grande nube tossica di zolfo che in poche ore avrebbe coperto un’aria di 2000 km2, grossomodo tra La Spezia e Forte dei Marmi.

 

Nube tossica, incendio Farmoplant 17/071988

Furono necessari circa cinque mesi di controlli, mediazioni tra sindacati, azienda e governo, per arrivare alla riapertura dello stabilimento, garantendo i posti di lavoro degli operai. La riapertura fu però accompagnata da numerose proteste, soprattutto da parte della popolazione preoccupata per i rischi nella produzione dei prodotti chimici, per i singoli cittadini e per l’ambiente.

Mentre le attività produttive proseguivano, intorno alla Farmoplant crescevano sostanzialmente due schieramenti: da una parte c’erano gruppi di cittadini e attivisti contrari alla presenza nel territorio dello stabilimento, che secondo loro costituiva un serio pericolo ambientale; dall’altra c’era parte delle istituzioni e dei lavoratori, che temevano gli effetti di una chiusura definitiva della fabbrica, con ricadute sull’occupazione e più in generale sul livello di industrializzazione dell’area di Massa e dintorni.

Nel periodo seguente all’ esplosione, tra la popolazione si sono registrate irritazioni alle vie respiratorie, bruciore agli occhi, nausea, vomito, diarrea, allergie e varie manifestazioni alle vie aeree, al sistema neurologico e circolatorio.

Questi sintomi sono stati causati dagli elementi inquinanti come miscele complesse, CO2, amianto, metalli pesanti, anidride solforosa, arsenico, pesticidi (Rogor, Mancozeb, Trifluralin, Cidial, Atrazina, Parathion) e molte altre. Queste sostanze aumentarono i fattori di rischio ambientale. agricoltura, riscaldamento, radiazioni, elettrosmog, incendi e di meteorologia.

Da ricordare che l’inquinamento atmosferico ha sempre avuto un forte impatto sulla salute del singolo individuo, in particolare quando si tratta di malattie a lenta formazione, come i tumori.

Le sostanze vengono classificate in quattro gruppi. Se ci sono sufficienti evidenze di cancerogenicità negli esseri umani la sostanza viene classificata nel gruppo 1 (cancerogeni umani certi); se ci sono limitate evidenze di cancerogenicità negli esseri umani, ma sufficienti evidenze negli animali di laboratorio, la sostanza viene classificata nel gruppo2° (cancerogeni probabili per l’ uomo); se ci sono limitate evidenze di cancerogenicità sia negli esseri umani sia negli animali, la sostanza è classificata nel gruppo 2B(possibili cancerogeni); se le prove non sono sufficienti, la sostanza è classificata nel gruppo 3 (le sostanze non classificabili come carcinogene); infine se le prove in esseri umani e altri animali indicano un’assenza di attività cancerogena, la sostanza è classificata nel gruppo 4(sostanze probabilmente non carcinogene per l’uomo).

Nella zona di Massa-Carrara continuano tutt’ora i lavori di bonifica del terreno e delle falde acquifere come: escavazioni, bioreagenti e phyto-trattamenti, impianti mobili di trattamento delle acque e dei terreni.

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